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Le evoluzioni online del settore Travel nel 2015

Le evoluzioni online del settore Travel nel 2015

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A partire dal vociferato debutto di Amazon nel settore travel, passando per la crescita inarrestabile di AirBnb, per finire al cambiamento delle clausole di parity rate di Booking.com, il 2015 si preannuncia un anno di grandi evoluzioni nel settore del travel online.

Amazon entra nel settore delle prenotazioni alberghiere?
Tramite una serie di indiscrezioni riportate dal sito Skift, pare che già a partire dal mese di gennaio il colosso delle vendite online lancerà il suo nuovo portale di prenotazioni alberghiere “Amazon Travel”, inizialmente solo negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo.
Attualmente Amazon ha stretto accordi con un numero limitato di strutture selezionate in base ai punteggi di Trip Advisor. Amazon si terrà una commissione del 15% che gli consentirebbe un vantaggio competitivo rispetto a Booking.com ed Expedia.

Trip Advisor diventa Eco Leader.
Il 2014 è stato un anno di grandi rivoluzioni per il Gufo del Web che lo ha trasformato da sito di sole recensioni a metamotore di ricerca per hotel.
La piattaforma di PPC Trip Connect e l’Istant Booking continuano a mietere consensi!
Per il 2015 invece Trip Advisor ha deciso di spostare l’attenzione sul suo nuovo programma “Eco Leader” che seleziona ed identifica gli hotel cha adottano pratiche ecosostenibili facendo l’occhiolino ad un mercato in forte crescita.
Infatti se da un lato sono in continuo aumento i viaggiatori eco-friendly, dall’altro non esistono ancora portali di qualità che permettano la scelta di questo tipo di strutture.
Per risolvere questo problema Trip Advisor ha inserito un bollino identificativo che verrà assegnato unicamente alle strutture aderenti ai canoni richiesti.

Facebook lancia il pulsante “Prenota Ora”.
A pochi giorni dalla decisone che sembrava voler limitare i tentativi di vendita delle aziende sulle pagine ufficiali tramite post autopromozionali, l’11 dicembre Facebook ha annunciato l’introduzione delle nuove “call to action” per le pagine fan.
Con lo scopo di aumentare le interazioni degli utenti ed aiutare le Pagine a raggiungere i prefissati obiettivi di Business, Facebook ha introdotto dei nuovi pulsanti che potranno indirizzare sia su Facebook che su siti esterni.
Le nuove call to action disponibili sono sette:
– Prenota adesso
– Contattaci
– Utilizza l’applicazione
– Gioca
– Acquista adesso
– Iscriviti
– Guarda il video
Attualmente il test è condotto unicamente negli Stati Uniti ma con l’anno nuovo sarà esteso a livello Internazionale.

Expedia gioca tutto sul Mobile.
Expedia lo ha sempre ripetuto, le OTA e tutto il comparto turistico devono adattarsi ai cambiamenti di mercato, per questo motivo durante il corso dell’anno passato il portale di prenotazioni ha manifestato il suo impegno nell’investire sulle nuove tecnologie online.
Migliorare il processo di prenotazione, ottimizzare tutti i dettagli del sito e personalizzare l’esperienza di acquisto sono state le principali preoccupazioni di Expedia.
Mark Okerstrom, Chief Financial Officier di Expedia ha sentenziato che il futuro del travel online è nel mobile presentanto, dati alla mano, che il tempo trascorso dagli utenti nel portale proviene per il 43% da computer, mostrando una decrescita di oltre il 30%, e per il 44% da smartphone, salendo così del 20%.
Per non farsi trovare impreparata a questi cambiamenti Expedia annuncia di aver speso negli ultimi 12 mesi 650 milioni di sollari in tecnologia e 2,6 miliardi di dollari in marketing.
Booking.com e il cambiamento delle politiche sulla Parity.
Come riportato anche dal Corriere della Sera, Booking.com per cercare di assecondare le richieste dell’Antitrust che ha aperto un’indagine relativa alla legittimità delle clausole di contratto, ha asserito di coler cambiar le condizioni imposte agli hotel: a breve in Italia, Francia e Svezia le strutture alberghiere potranno decidere di offrire tariffe più vantaggiose sulle OTA concorrenti, restando comunque invariato l’obbligo di mantenere in parity la tariffa sul sito ufficiale.

AirBnb e Homeaway, una crescita inarrestabile.
Il 2014 si è presentato come l’anno del boom per la sharing economy che sembra destinato a continuare anche quest’anno.
L’esempio più eloquente è Airbnb, il sito tramite cui chiunque può mettere in affitto la propria casa per le vacanze.
I dati ufficiali dicono che Airbnb dal 2009 è cresciuto del 750% raccogliendo ad oggi più di 450 milioni di investimenti e raggiungendo un valore di oltre 10 miliardi di dollari.
Questa crescita riguarda anche l’Italia, infatti gli utenti che lo utilizzano sono 26 milioni e i ricavi solo nel 2013 erano già a quota 250 milioni di dollari.